Uno spot per arginare l’allarme inquinamento da diossina, conseguente ai roghi incontrollati dei rifiuti delle discariche abusive o lungo strade e marciapiedi della provincia napoletana. Il messaggio, di 30 secondi, sarà trasmesso da domani su 20 tv regionali e radio, per un totale di 1200 passaggi televisivi e 600 radiofonici. Previste anche 26 uscite su 18 quotidiani della Campania.
“Se bruci i rifiuti, la diossina brucerà il nostro futuro”.
Questo messaggio sarebbe bello leggerlo anche su tutti i blog, di tutte le piattaforme, degli utenti campani (ma anche no).
Sfruttiamo le straordinarie potenzialità della rete: se hai un blog, se sei residente campano (ma anche no), se hai a cuore le sorti della meravigliosa terra che calpesti, non aspettare, non esitare a copiare e incollare questo post nel tuo blog, perché il futuro della nostra terra dipende anche da te. Così un giorno la coscienza non busserà alla tua porta per domandarti se hai dato o meno il tuo contributo, se hai fatto valere, in quell’occasione, la tua opinione per evitare quel male, che un gruppo di cittadini combattevano per evitarla.
Aderiscono all'iniziativa: iuzzella, Wamhoo, vi_di, crepuscolando, Alex321, storie, dalianera, Napoli bloggers, LE SETTE MERAVIGLIE DELl'imMONDO, Struffolo, GUARDA FUORI, dolcetempesta.
Se volete, c'è anche il bottone, ideato da Elisewinfox. Appiccicatelo!
Qui il codice:
Segnalato da joiyce
venerdì 12 ottobre 2007
lunedì 8 ottobre 2007
Se 'a livella non funziona per i morti del Vajont
Dopo il grande clamore degli anni passati grazie al bellissimo spettacolo di Marco Paolini, l'interesse su quella che è stata la più grande tragedia che un'opera pubblica abbia mai provocato in Europa, rischia di scemare perfino in occasione della ricorrenza del 9 ottobre.
Il Comitato Sopravvissuti del Vajont rischia di chiudere per mancanza di fondi. Il grande archivio web che raccoglie i materiali sulla tragedia è stato sottoposto a "sequestro preventivo" il mese scorso da parte del Tribunale di Udine (se qualcuno sa il perchè mi piacerebbe saperlo).
Si parla di rimettere di nuovo l'acqua nell'invaso, in un'area traumatizzata da quello che non fu una fatalità ma un disastro colposo che non poteva non accadere ma nessuno evitò che accadesse. L'ultimo sfregio in ordine di tempo riguarda il cimitero delle vittime che qui vedete com'era, con i fiori e gli arredi.
Nel 2003 furono appaltati i lavori per il rimodernamento del sacrario dove riposano coloro tra le vittime che poterono avere una degna sepoltura, mentre quasi 500 non furono mai più ritrovate. Gli arredi originali del vecchio cimitero furono rimossi e le lapidi accatastate o rotte, la collocazione delle salme stravolta.
Il risultato, inaugurato il 9 ottobre del 2004, e costato sei miliardi di lire è questo.
Un'orrenda distesa di cippi che si guardano (cosa sono, monitor?) che ha oltraggiato i famigliari delle vittime , i quali non sono nemmeno stati consultati prima dei lavori.
Un cippo uguale per tutti meno che per il Vescovo Muccin, al quale è stata assegnata una tomba tradizionale e meno anonima.
Il Comitato si è chiesto il perchè ed ha protestato per questo trattamento di favore per il prelato. 'A livella, evidentemente, non funziona a Longarone.
Secondo il nuovo regolamento non si potrebbero nemmeno portare fiori accanto ai cippi dei propri cari ma i fiori ci sono lo stesso, abusivi come le croci fatte con sassi di fiume.
Per giunta i cippi non riportano nemmeno più la famigerata data del 9 ottobre 1963.
Se c'era una cosa che stringeva il cuore e dava l'idea della tragedia a chi, come me, ebbe modo di visitare il cimitero di Fortogna prima del suo stravolgimento, era leggere su tutte le lapidi, pur diverse tra loro, la stessa data di morte. Duemila nomi, volti, età, spazzati via nello stesso momento ma ognuno con la sua storia che era lì pronta per essere raccontata se avevi la pazienza di soffermarti ad ascoltarla.
Ora sembra un cimitero di guerra, con i cippi tutti uguali dove vedi solo dei nomi che non ti raccontano la storia di ogni soldato con la sua faccia di ragazzino andato via troppo presto. Come ti sembrerebbe più orrenda la guerra se potessi guardare in volto ogni soldato morto.
In questo modo, anche per gli innocenti del Vajont, vale questa versione stravolta e disumana della livella, dove le vittime sono uguali ma nel senso che diventano un numero, una statistica. Forse per fare meno impressione. E a parte il vescovo, ovviamente.
Si parla di rimettere di nuovo l'acqua nell'invaso, in un'area traumatizzata da quello che non fu una fatalità ma un disastro colposo che non poteva non accadere ma nessuno evitò che accadesse. L'ultimo sfregio in ordine di tempo riguarda il cimitero delle vittime che qui vedete com'era, con i fiori e gli arredi.
Nel 2003 furono appaltati i lavori per il rimodernamento del sacrario dove riposano coloro tra le vittime che poterono avere una degna sepoltura, mentre quasi 500 non furono mai più ritrovate. Gli arredi originali del vecchio cimitero furono rimossi e le lapidi accatastate o rotte, la collocazione delle salme stravolta.
Il risultato, inaugurato il 9 ottobre del 2004, e costato sei miliardi di lire è questo.
Un'orrenda distesa di cippi che si guardano (cosa sono, monitor?) che ha oltraggiato i famigliari delle vittime , i quali non sono nemmeno stati consultati prima dei lavori.
Un cippo uguale per tutti meno che per il Vescovo Muccin, al quale è stata assegnata una tomba tradizionale e meno anonima.
Il Comitato si è chiesto il perchè ed ha protestato per questo trattamento di favore per il prelato. 'A livella, evidentemente, non funziona a Longarone.
Secondo il nuovo regolamento non si potrebbero nemmeno portare fiori accanto ai cippi dei propri cari ma i fiori ci sono lo stesso, abusivi come le croci fatte con sassi di fiume.
Per giunta i cippi non riportano nemmeno più la famigerata data del 9 ottobre 1963.
Se c'era una cosa che stringeva il cuore e dava l'idea della tragedia a chi, come me, ebbe modo di visitare il cimitero di Fortogna prima del suo stravolgimento, era leggere su tutte le lapidi, pur diverse tra loro, la stessa data di morte. Duemila nomi, volti, età, spazzati via nello stesso momento ma ognuno con la sua storia che era lì pronta per essere raccontata se avevi la pazienza di soffermarti ad ascoltarla.
Ora sembra un cimitero di guerra, con i cippi tutti uguali dove vedi solo dei nomi che non ti raccontano la storia di ogni soldato con la sua faccia di ragazzino andato via troppo presto. Come ti sembrerebbe più orrenda la guerra se potessi guardare in volto ogni soldato morto.
In questo modo, anche per gli innocenti del Vajont, vale questa versione stravolta e disumana della livella, dove le vittime sono uguali ma nel senso che diventano un numero, una statistica. Forse per fare meno impressione. E a parte il vescovo, ovviamente.
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cosa: cimitero monumentale,
dove: Fortogna,
dove: Longarone
lunedì 17 settembre 2007
Monumenti all'inciviltà
Io penso (e non me ne vogliate) che noi del Sud alla sozzeria siamo abituati. Passiamo davanti ai bidoni della spazzatura ricolmi, con molti rifiuti riversati per terra e non ci facciamo più caso. Passiamo davanti a sedie rotte, materassi luridi, televisori sfasciati e ci sembrano ormai parte dell’arredamento urbano. Nel nostro immaginario hanno sostituito i cespugli, le aiuole, i monumenti, le fontane zampillanti. Ci accorgiamo che siamo un popolo di sudicioni quando visitiamo qualche paesino ben tenuto del Nord. Non dico che gli incivili lì non esistono, questo no. Dico però che ci sono abitudini diverse che, per fortuna dei residenti, anzi per loro merito, permettono di avere città decisamente più decorose. Sorvolo sul discorso raccolta differenziata (meriterebbe molto più spazio) che al Nord non solo è una realtà ma è anche un obbligo a questo punto un po’ iniquo vista la strafottenza con cui noi produciamo rifiuti indifferenziati che dovrebbero essere domestici ma in realtà comprendono computer, divani, sdraio e qualsiasi altra cosa che con un po’ di sforzo, in due, si riesce a trasportare.
Sorvolo anche sulla pretesa di dover smaltire i rifiuti lontano dalle proprie case, possibilmente vicino alle case degli altri e vado direttamente alla cosa che più mi ha stupita nei frequenti soggiorni in città e paesini, principalmente della Lombardia, che ho fatto in passato: la meravigliosa assenza, per le strade, di quei sudici e antiestetici cassonetti! Non credevo fosse possibile!
A Borgarello (Pavia) c’era un punto di raccolta della spazzatura dove ognuno, ligio al suo dovere di cittadino, vi portava i rifiuti circa mezzora prima del passaggio del camion dei rifiuti. I sacchetti venivano raccolti dalle 7 alle 7.30 e dalle 19.30 alle 20.00. In tutto il resto della giornata niente rifiuti maleodoranti per le strade!!
Da noi invece un proliferare di delicati profumi ottenuti dal mix di uova marce e pesce putrefatto.
Questo in pieno centro cittadino.
Ogni tanto cerco di trovare un po’ di aria buona per le strade di campagna. Anche in questo caso mobili, apparecchiature elettroniche, lavelli, sanitari…insomma scartando quelli in condizioni peggiori ci si può aprire un negozio dell’usato. Ma è tutto regolare, queste discariche a cielo aperto ci sono sempre state, le hanno documentate i giornali locali ma sono ancora lì.
Le istituzioni hanno cose più importanti da fare tipo non sterilizzare i randagi, non provvedere alla pulizia delle spiagge, non ricolmare le buche del manto stradale.
Mi spingo allora in località Sette Torri.
E’ un posto favoloso, un villaggio vecchio stile abitato da poche anime, nella parte più nascosta delle campagne giovinazzese. Sembra una fotografia immutata di secoli fa. O meglio così sembrava finché qualche imbecille ha deciso che proprio lì andava messo un enorme traliccio con ripetitori cellulari e antenne paraboliche. E’ così imboscato che con stupore ho scoperto che molti miei concittadini non ne conoscono l’esistenza. Questo però non è purtroppo vero per quei criminali che hanno fatto questo:
L'amara scoperta l'ho fatta qualche domenica fa. Ci rimasi malissimo. E pensai di dirottare la passeggiata verso la mia campagna. Ma è stato come cadere dalla padella nella brace. Ecco cosa c'era nelle vicinanze:
.......A ME SEMBRA ETHERNIT!!!
.......ETHERNIT = AMIANTO = GRAVISSIMO RISCHIO PER LA SALUTE
.......ERGO, RESPONSABILE DELL'ABBANDONO = ASSASSINO
Ho segnalato la cosa in Comune che mi ha dirottato al Comando dei Vigili Urbani. Staremo a vedere quando si muoveranno. Quest'estate, in pieno boom di villeggianti, dell'amianto è stato abbandonato sul lungomare, alla mercé di bambini curiosi. Ci è rimasto indisturbato per oltre un mese. Devo essere ottimista?
segnalato da Araba Fenice
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Sorvolo anche sulla pretesa di dover smaltire i rifiuti lontano dalle proprie case, possibilmente vicino alle case degli altri e vado direttamente alla cosa che più mi ha stupita nei frequenti soggiorni in città e paesini, principalmente della Lombardia, che ho fatto in passato: la meravigliosa assenza, per le strade, di quei sudici e antiestetici cassonetti! Non credevo fosse possibile!
A Borgarello (Pavia) c’era un punto di raccolta della spazzatura dove ognuno, ligio al suo dovere di cittadino, vi portava i rifiuti circa mezzora prima del passaggio del camion dei rifiuti. I sacchetti venivano raccolti dalle 7 alle 7.30 e dalle 19.30 alle 20.00. In tutto il resto della giornata niente rifiuti maleodoranti per le strade!!
Da noi invece un proliferare di delicati profumi ottenuti dal mix di uova marce e pesce putrefatto.
Questo in pieno centro cittadino.
Ogni tanto cerco di trovare un po’ di aria buona per le strade di campagna. Anche in questo caso mobili, apparecchiature elettroniche, lavelli, sanitari…insomma scartando quelli in condizioni peggiori ci si può aprire un negozio dell’usato. Ma è tutto regolare, queste discariche a cielo aperto ci sono sempre state, le hanno documentate i giornali locali ma sono ancora lì.
Le istituzioni hanno cose più importanti da fare tipo non sterilizzare i randagi, non provvedere alla pulizia delle spiagge, non ricolmare le buche del manto stradale.
Mi spingo allora in località Sette Torri.
E’ un posto favoloso, un villaggio vecchio stile abitato da poche anime, nella parte più nascosta delle campagne giovinazzese. Sembra una fotografia immutata di secoli fa. O meglio così sembrava finché qualche imbecille ha deciso che proprio lì andava messo un enorme traliccio con ripetitori cellulari e antenne paraboliche. E’ così imboscato che con stupore ho scoperto che molti miei concittadini non ne conoscono l’esistenza. Questo però non è purtroppo vero per quei criminali che hanno fatto questo:
L'amara scoperta l'ho fatta qualche domenica fa. Ci rimasi malissimo. E pensai di dirottare la passeggiata verso la mia campagna. Ma è stato come cadere dalla padella nella brace. Ecco cosa c'era nelle vicinanze:
.......A ME SEMBRA ETHERNIT!!!
.......ETHERNIT = AMIANTO = GRAVISSIMO RISCHIO PER LA SALUTE
.......ERGO, RESPONSABILE DELL'ABBANDONO = ASSASSINO
Ho segnalato la cosa in Comune che mi ha dirottato al Comando dei Vigili Urbani. Staremo a vedere quando si muoveranno. Quest'estate, in pieno boom di villeggianti, dell'amianto è stato abbandonato sul lungomare, alla mercé di bambini curiosi. Ci è rimasto indisturbato per oltre un mese. Devo essere ottimista?
segnalato da Araba Fenice
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dove: Giovinazzo,
dove: Sette Torri
giovedì 6 settembre 2007
Isola Bella, da paradiso a discarica
Sono perplesso, sconcertato, avvilito, nauseato.
Isola Bella, uno tra i posti più belli di Taormina e dell'intera Sicilia.
Nel 1984 l'Isola Bella è stata nominata monumento di interesse storico-artistico di particolare pregio, nel 1990 è stata acquistata dall'Assessorato dei Beni Culturali della Regione Siciliana.
La riserva naturale è stata istituita nel '98 proprio per tutelare il valore paesaggistico, naturalistico (vi vivono moltissime specie di piante e animali, quasi tutte autoctone) e archeologico dell'area (i fondali sono ricchi di relitti di navi e reperti archeologici, oltre che un vero paradiso per i subacquei).
Oggi è una discarica a cielo aperto.
Preoccupante il livello di incuria e di abbandono nel quale versa la baia: cumuli di spazzatura di ogni genere, totale mancanza di educazione e senso civico dei bagnanti che oltre a imbrattare e sporcare col loro lordume ignorano sistematicamente tutti i divieti come quello di aprire ombrelloni e di prelevare qualsiasi cosa da spiaggia e fondali, ritornano così con ricci e frutti di mare, conchiglie e "trofei" di ogni sorta.
Tutto questo nel totale disinteresse e nell'indifferenza da parte di chi dovrebbe vigilare.
Italiani, brava gente...
segnalato da joiyce
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Isola Bella, uno tra i posti più belli di Taormina e dell'intera Sicilia.
Nel 1984 l'Isola Bella è stata nominata monumento di interesse storico-artistico di particolare pregio, nel 1990 è stata acquistata dall'Assessorato dei Beni Culturali della Regione Siciliana.
La riserva naturale è stata istituita nel '98 proprio per tutelare il valore paesaggistico, naturalistico (vi vivono moltissime specie di piante e animali, quasi tutte autoctone) e archeologico dell'area (i fondali sono ricchi di relitti di navi e reperti archeologici, oltre che un vero paradiso per i subacquei).
Oggi è una discarica a cielo aperto.
Preoccupante il livello di incuria e di abbandono nel quale versa la baia: cumuli di spazzatura di ogni genere, totale mancanza di educazione e senso civico dei bagnanti che oltre a imbrattare e sporcare col loro lordume ignorano sistematicamente tutti i divieti come quello di aprire ombrelloni e di prelevare qualsiasi cosa da spiaggia e fondali, ritornano così con ricci e frutti di mare, conchiglie e "trofei" di ogni sorta.
Tutto questo nel totale disinteresse e nell'indifferenza da parte di chi dovrebbe vigilare.
Italiani, brava gente...
segnalato da joiyce
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cosa: degrado sociale,
cosa: monnezza,
cosa: rifiuti,
dove: Taormina
venerdì 10 agosto 2007
La grande balla delle ecoballe
Il gip Rosanna Saraceno ha disposto il sequestro dei nove siti campani per lo stoccaggio delle ecoballe prodotte dalla Fibe fino al 15 dicembre 2005.
Pare che le ecoballe siano poco eco e molto balle, nel senso che sono semplici rifiuti e i siti di stoccaggio sono in realtà discariche a cielo aperto.
Si tratta di 3 milioni di ecoballe, mica pizza e fichi. È stato sequestrato anche il nuovo sito di stoccaggio temporaneo di Macchia Soprana, nel comune di Serre, dove è stata disposta l'apertura di una discarica regionale per una volumetria di 930.000 metri cubi.
Il buongiorno si vede dal mattino.
Su Narcomafie trovate la storia della grande balla, che parte dal 1994, quando il presidente della Regione Campania - Antonio Rastrelli, detto 'o governatore - organizza il bando di gara per appaltare la gestione di un ciclo integrato dei rifiuti. Naturalmente si parla anche di Bassolino e di chi ha speculato sull'emergenza rifiuti fermando gli impianti e conseguentemente bloccando la ricezione dei rifiuti. Tra gennaio e giugno del 2007, ad esempio, l’inceneritore di Caivano si è bloccato 30 volte: venti perché non c’era possibilità di sversare i rifiuti e dieci per incidenti vari.
Intanto in Campania c'è la tassa sulla spazzatura più cara d'Italia, e per quello che paghiamo dovrebbero assoldare avvenenti ragazze per il ritiro dei sacchetti direttamente a casa in guanti bianchi e pattine.
Invece no, e ci sfottono anche le ecoballe; che ridono di noi, come la quintultima in basso a destra...
Ringraziamo Monnezza2007 per le foto di questo post.
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Pare che le ecoballe siano poco eco e molto balle, nel senso che sono semplici rifiuti e i siti di stoccaggio sono in realtà discariche a cielo aperto.
Si tratta di 3 milioni di ecoballe, mica pizza e fichi. È stato sequestrato anche il nuovo sito di stoccaggio temporaneo di Macchia Soprana, nel comune di Serre, dove è stata disposta l'apertura di una discarica regionale per una volumetria di 930.000 metri cubi.
Il buongiorno si vede dal mattino.
Su Narcomafie trovate la storia della grande balla, che parte dal 1994, quando il presidente della Regione Campania - Antonio Rastrelli, detto 'o governatore - organizza il bando di gara per appaltare la gestione di un ciclo integrato dei rifiuti. Naturalmente si parla anche di Bassolino e di chi ha speculato sull'emergenza rifiuti fermando gli impianti e conseguentemente bloccando la ricezione dei rifiuti. Tra gennaio e giugno del 2007, ad esempio, l’inceneritore di Caivano si è bloccato 30 volte: venti perché non c’era possibilità di sversare i rifiuti e dieci per incidenti vari.
Intanto in Campania c'è la tassa sulla spazzatura più cara d'Italia, e per quello che paghiamo dovrebbero assoldare avvenenti ragazze per il ritiro dei sacchetti direttamente a casa in guanti bianchi e pattine.
Invece no, e ci sfottono anche le ecoballe; che ridono di noi, come la quintultima in basso a destra...
Ringraziamo Monnezza2007 per le foto di questo post.
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cosa: monnezza,
cosa: rifiuti,
dove: Villa Literno
lunedì 6 agosto 2007
Faceva il palo nella banda delle telecom
In sé stessa non è esattamente una meraviglia dell'immondo, ma può far degnamente parte di questa categoria per il modo immondo in cui ci è stata propinata.
La notte tra il primo e il due agosto, tra l'una e le due di notte (notare la combinazione di date e di ore, che ci sia uno spiritoso a pianificare queste operazioni?) odo uno strano rumore, scruto in direzione del rumore e vedo la sagoma di un'enorme autogru, delle enormi fotovoltaiche e un manipolo di operai al lavoro.
A quell'ora di notte operai al lavoro? e che cavolo fanno di così urgente? Semiassonnata mi pare che stiano cambiando il guard-rail.
All'una di notte su una piccola provinciale? Però, come sono efficienti!
La mattina dopo scopro che l'autogrù non se ne è andata, anzi, si è miracolosamente trasformata in un enorme palo di acciaio con le sue belle antennine della telefonia mobile, il palo è saldamente conficcato in una basa di cemento tutt'altro che improvvisata.
Il tutto piazzato in un angolo del cimitero, sul bordo della provinciale, a poca distanza da una scuola, da un complesso che ospita 420 famiglie e altre villette.
Per carità, sarà tutto nelle regole, tutto ben guarnito delle dovute autorizzazioni.
Ma puzza.
Puzzano la data e l'ora in cui ci hanno scodellato qui l'antennone, guarda caso proprio mentre la maggior parte delle persone sono assenti e in un orario in cui di solito i pochi presenti dormono.
Sarà sicuramente tutto innocuo, ma perché allora quella notte - e mai prima - i miei orologi radiocontrollati hanno letteralmente dato i numeri?
Anche questo puzza di immondo.
segnalato da Nonnapapera
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lunedì 2 luglio 2007
Munnezz Park Reloaded... e appicciato!
Approfitto ancora della vostra disponiblità inviandovi il seguito della storia della discarica-parcheggio all'uscita di Torre Annunziata Nord dell'autostrada NA-SA.
Eh già, perchè c'è un seguito, e non è a lieto fine.
Qualcuno deve evidentemente aver letto il vostro blog, perchè un paio di giorni dopo la pubblicazione delle foto una mano misteriosa ha pensato di risolvere finalmente il caso della discarica-parcheggio. Nel modo peggiore però: dando fuoco ai rifiuti, come testimoniato dalle nuove foto che vi mando. In una si vedono chiaramente copertoni e pneumatici, bruciati assieme al resto.
Manovra criminale e pericolosa, perchè la combustione di pneumatici produce quantità elevatissime di diossina, più di ogni altro rifiuto. La cosa è avvenuta con ogni probabilità in pieno
giorno, a cento metri di distanza da una Procura della Repubblica. Capita di vederne parecchi, di pneumatici dismessi vicino ai cumuli di spazzatura, in questi giorni di roghi di rifiuti...
segnalato da umader
(NdR) Ci dispiacerebbe molto se l'incendio fosse veramente dovuto indirettamente alla nostra segnalazione del problema su questo blog. Cogliamo l'occasione per rinnovare l'appello ai nostri amici in Campania che convivono con il problema della monnezza: non appicciate le schifezze, che dopo, come dice l'amico umader, ne vengono fuori di ancora peggiori.
Lameduck
Qualcuno deve evidentemente aver letto il vostro blog, perchè un paio di giorni dopo la pubblicazione delle foto una mano misteriosa ha pensato di risolvere finalmente il caso della discarica-parcheggio. Nel modo peggiore però: dando fuoco ai rifiuti, come testimoniato dalle nuove foto che vi mando. In una si vedono chiaramente copertoni e pneumatici, bruciati assieme al resto.
Manovra criminale e pericolosa, perchè la combustione di pneumatici produce quantità elevatissime di diossina, più di ogni altro rifiuto. La cosa è avvenuta con ogni probabilità in pieno
giorno, a cento metri di distanza da una Procura della Repubblica. Capita di vederne parecchi, di pneumatici dismessi vicino ai cumuli di spazzatura, in questi giorni di roghi di rifiuti...
segnalato da umader
(NdR) Ci dispiacerebbe molto se l'incendio fosse veramente dovuto indirettamente alla nostra segnalazione del problema su questo blog. Cogliamo l'occasione per rinnovare l'appello ai nostri amici in Campania che convivono con il problema della monnezza: non appicciate le schifezze, che dopo, come dice l'amico umader, ne vengono fuori di ancora peggiori.
Lameduck
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dove: Torre Annunziata
giovedì 28 giugno 2007
Torre Annunziata: Munnezz Park
Questa specie di discarica-fai da te che potete vedere nelle foto che vi allego è situata proprio nell'area di un parcheggio comunale (come si evince chiaramente dal cartello stradale) e si estende per tutta la sua larghezza e lunghezza.
C'è di tutto: sacchetti domestici, materassi, mobilio, qualche lavatrice, imballaggi, scatoloni di cartone, residui d'incendio...
Il fatto grave è che questa schifezza sta lì da più di due mesi - con le immaginabili conseguenze per la fermentazione batterica e le esalazioni - e che il parcheggio-discarica è posizionato proprio all'uscita Torre Annunziata Nord dell'autostrada Napoli-Salerno, svincolo con migliaia di passaggi quotidiani, a cento metri da un Tribunale, a cinquanta metri da un mercato ortofrutticolo e dove spesso ci sono posti di blocco di Carabinieri-Polizia Stradale-Guardia di Finanza.
Forse sono solo io che l'ho notata, chissà...
In assenza di provvedimenti delle autorità, segnalare questa situazione incresciosa - ma purtroppo assai comune nella torrida Campania dell'emergenza rifiuti - al vostro blog mi pare il minimo.
Segnalato da Umader
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cosa: rifiuti,
dove: Torre Annunziata
venerdì 22 giugno 2007
Ecco a voi le vele, per volare sempre piu in basso nella sfera della societa'
Le Vele signori miei le vele sono un'obbrobrio e non solo mi è stato difficile scrivere di esse poiche c'e un misto di schifo odio e d'affetto.
Le vele dal punto di vista architettonico sembra essere uan struttura di qualita' eccellente cosi si dice nelle schede tecniche che ho letto in giro
per scrivere di queste ho voluto andare in giro per il web no che non le conoscessi altro che se le conosco
struttura talmete resistente che non e' caduta manco con il tritolo si dice in giro che sia tenuta su dalle'
anime dei morti che ci so stati buttati dentro e non vi impressionate tanto so morti e ormai pure ben cementati non usciranno di li
le vele piu vado avanti e piu mi e difficile spiegarle sono una struttura a mio avviso che somigliante a quella di un carcere ci siete
mai stati dentro?? si potrebbe viverci dentro per tutta una vita come un'ergastolo senza bisogno di uscirne mai tanto brulicante e la vita la dentro
che sembra gia una vita a se stante non ti mancherebbe nemmeno il necessario perche al primo piano ci sta a signora che vende
o pan piu in la ci trovi pure quella che vende le sigarette se hai bisogno della bottiglia d'olio della candeggina della pasta
insommma ci trovi di tutto e di piu si il piu e stato ampiamente ripreso nelle tivvu a piu riprese
si dice in giro che abitino solo anime dannate per lo piu drogati o spacciatori e comunque solo la feccia della societa'
bhe none cosi so solo che lo stato qui dentro non ci entra
il resto potrei dirlo portando alla ribalta storie di piccole vite vissute all'ombra di questi carceri chiamate case
non ho bei ricordi di questo posto non l'ho sentito mai mio
e se non ci fosse stato un pezzo della mia esistenza non vi avrei mai messo piede
ma non avrei mai saputo cosa mi sarei persa
ho visto cose che voi umani di citta' non vedrete mai ed'era la normalita'
ho visto la dentro persone con un'umanita che sara' difficile trovare nell'altra societa'
ho visto persone donarmi il loro necessario solo per offrirmi ospitalita'
non pensate mai che li dentro ci viva solo la feccia della societa'
ma le vele oltre che un'orrenda struttura e anche una grande ingiustizia sociale
per l'altra faccia delle vele quella ovvero portata alla ribalta dalle tivu nazionali e giornali vi rimando ai tantissimi link che troverete in rete io volevo portare il lato umano che sembra impossibbile trovare in questi che i piu definiscono contenitori di bestie dedite alll'illegalita' e supermercato della droga.
Segnalato da Virginia
Le vele dal punto di vista architettonico sembra essere uan struttura di qualita' eccellente cosi si dice nelle schede tecniche che ho letto in giro
per scrivere di queste ho voluto andare in giro per il web no che non le conoscessi altro che se le conosco
struttura talmete resistente che non e' caduta manco con il tritolo si dice in giro che sia tenuta su dalle'
anime dei morti che ci so stati buttati dentro e non vi impressionate tanto so morti e ormai pure ben cementati non usciranno di li
le vele piu vado avanti e piu mi e difficile spiegarle sono una struttura a mio avviso che somigliante a quella di un carcere ci siete
mai stati dentro?? si potrebbe viverci dentro per tutta una vita come un'ergastolo senza bisogno di uscirne mai tanto brulicante e la vita la dentro
che sembra gia una vita a se stante non ti mancherebbe nemmeno il necessario perche al primo piano ci sta a signora che vende
o pan piu in la ci trovi pure quella che vende le sigarette se hai bisogno della bottiglia d'olio della candeggina della pasta
insommma ci trovi di tutto e di piu si il piu e stato ampiamente ripreso nelle tivvu a piu riprese
si dice in giro che abitino solo anime dannate per lo piu drogati o spacciatori e comunque solo la feccia della societa'
bhe none cosi so solo che lo stato qui dentro non ci entra
il resto potrei dirlo portando alla ribalta storie di piccole vite vissute all'ombra di questi carceri chiamate case
non ho bei ricordi di questo posto non l'ho sentito mai mio
e se non ci fosse stato un pezzo della mia esistenza non vi avrei mai messo piede
ma non avrei mai saputo cosa mi sarei persa
ho visto cose che voi umani di citta' non vedrete mai ed'era la normalita'
ho visto la dentro persone con un'umanita che sara' difficile trovare nell'altra societa'
ho visto persone donarmi il loro necessario solo per offrirmi ospitalita'
non pensate mai che li dentro ci viva solo la feccia della societa'
ma le vele oltre che un'orrenda struttura e anche una grande ingiustizia sociale
per l'altra faccia delle vele quella ovvero portata alla ribalta dalle tivu nazionali e giornali vi rimando ai tantissimi link che troverete in rete io volevo portare il lato umano che sembra impossibbile trovare in questi che i piu definiscono contenitori di bestie dedite alll'illegalita' e supermercato della droga.
Segnalato da Virginia
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cosa: architettura,
cosa: degrado sociale,
dove: Scampia
lunedì 18 giugno 2007
Villa Literno, il cimitero della monnezza
Ecco le le immagini dall'alto della enorme discarica di Villa Literno: un cimitero per 1,5 milioni di balle di spazzatura su una superficie di 610mila metri quadrati, circa cento campi da calcio.
Ed ecco Villa Literno: campi di pomodoro, serre dove si coltivano fragole e in mezzo il cimitero delle ecoballe, il più grande della Campania.
L´odore fetido arriva fino a cinquecento metri d´altezza. Più di un milione e mezzo di ecoballe a forma di parallelepipedo coperte da teli neri e sparse su 610 mila metri quadrati di terreno.
Per smaltire le quali ci vorranno decenni e senza l´aiuto di nessun termovalorizzatore.
Per smaltire le quali ci vorranno decenni e senza l´aiuto di nessun termovalorizzatore.
Neppure quello di Acerra, quando sarà pronto, servirà all´operazione perché, come si sa, i rifiuti non sono stati divisi prima di essere compattati e il trattamento con l´inceneritore è ammesso previa inertizzazione, cioè separazione da tutto ciò che non è umido e produce sostanze tossiche, come la diossina.
Segnalato da Joiyce
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