giovedì 28 giugno 2007

Torre Annunziata: Munnezz Park

Torre Annunziata Svincolo autostrada Tribunale Monnezza1

Questa specie di discarica-fai da te che potete vedere nelle foto che vi allego è situata proprio nell'area di un parcheggio comunale (come si evince chiaramente dal cartello stradale) e si estende per tutta la sua larghezza e lunghezza.
C'è di tutto: sacchetti domestici, materassi, mobilio, qualche lavatrice, imballaggi, scatoloni di cartone, residui d'incendio...

Torre Annunziata Svincolo autostrada Tribunale Monnezza2

Il fatto grave è che questa schifezza sta lì da più di due mesi - con le immaginabili conseguenze per la fermentazione batterica e le esalazioni - e che il parcheggio-discarica è posizionato proprio all'uscita Torre Annunziata Nord dell'autostrada Napoli-Salerno, svincolo con migliaia di passaggi quotidiani, a cento metri da un Tribunale, a cinquanta metri da un mercato ortofrutticolo e dove spesso ci sono posti di blocco di Carabinieri-Polizia Stradale-Guardia di Finanza.
Forse sono solo io che l'ho notata, chissà...
In assenza di provvedimenti delle autorità, segnalare questa situazione incresciosa - ma purtroppo assai comune nella torrida Campania dell'emergenza rifiuti - al vostro blog mi pare il minimo.

Segnalato da Umader


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venerdì 22 giugno 2007

Ecco a voi le vele, per volare sempre piu in basso nella sfera della societa'

Le Vele signori miei le vele sono un'obbrobrio e non solo mi è stato difficile scrivere di esse poiche c'e un misto di schifo odio e d'affetto.
Le vele dal punto di vista architettonico sembra essere uan struttura di qualita' eccellente cosi si dice nelle schede tecniche che ho letto in giro
per scrivere di queste ho voluto andare in giro per il web no che non le conoscessi altro che se le conosco
struttura talmete resistente che non e' caduta manco con il tritolo si dice in giro che sia tenuta su dalle'
anime dei morti che ci so stati buttati dentro e non vi impressionate tanto so morti e ormai pure ben cementati non usciranno di li
le vele piu vado avanti e piu mi e difficile spiegarle sono una struttura a mio avviso che somigliante a quella di un carcere ci siete
mai stati dentro?? si potrebbe viverci dentro per tutta una vita come un'ergastolo senza bisogno di uscirne mai tanto brulicante e la vita la dentro
che sembra gia una vita a se stante non ti mancherebbe nemmeno il necessario perche al primo piano ci sta a signora che vende
o pan piu in la ci trovi pure quella che vende le sigarette se hai bisogno della bottiglia d'olio della candeggina della pasta
insommma ci trovi di tutto e di piu si il piu e stato ampiamente ripreso nelle tivvu a piu riprese
si dice in giro che abitino solo anime dannate per lo piu drogati o spacciatori e comunque solo la feccia della societa'
bhe none cosi so solo che lo stato qui dentro non ci entra
il resto potrei dirlo portando alla ribalta storie di piccole vite vissute all'ombra di questi carceri chiamate case
non ho bei ricordi di questo posto non l'ho sentito mai mio
e se non ci fosse stato un pezzo della mia esistenza non vi avrei mai messo piede
ma non avrei mai saputo cosa mi sarei persa
ho visto cose che voi umani di citta' non vedrete mai ed'era la normalita'
ho visto la dentro persone con un'umanita che sara' difficile trovare nell'altra societa'
ho visto persone donarmi il loro necessario solo per offrirmi ospitalita'
non pensate mai che li dentro ci viva solo la feccia della societa'
ma le vele oltre che un'orrenda struttura e anche una grande ingiustizia sociale

per l'altra faccia delle vele quella ovvero portata alla ribalta dalle tivu nazionali e giornali vi rimando ai tantissimi link che troverete in rete io volevo portare il lato umano che sembra impossibbile trovare in questi che i piu definiscono contenitori di bestie dedite alll'illegalita' e supermercato della droga.

Segnalato da Virginia


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lunedì 18 giugno 2007

Villa Literno, il cimitero della monnezza

Ecco le le immagini dall'alto della enorme discarica di Villa Literno: un cimitero per 1,5 milioni di balle di spazzatura su una superficie di 610mila metri quadrati, circa cento campi da calcio.
Ed ecco Villa Literno: campi di pomodoro, serre dove si coltivano fragole e in mezzo il cimitero delle ecoballe, il più grande della Campania.

L´odore fetido arriva fino a cinquecento metri d´altezza. Più di un milione e mezzo di ecoballe a forma di parallelepipedo coperte da teli neri e sparse su 610 mila metri quadrati di terreno.
Per smaltire le quali ci vorranno decenni e senza l´aiuto di nessun termovalorizzatore.

Neppure quello di Acerra, quando sarà pronto, servirà all´operazione perché, come si sa, i rifiuti non sono stati divisi prima di essere compattati e il trattamento con l´inceneritore è ammesso previa inertizzazione, cioè separazione da tutto ciò che non è umido e produce sostanze tossiche, come la diossina.

Segnalato da Joiyce



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sabato 16 giugno 2007

Là dove c'era l'erba ora c'è... il muro di Berlino

Questa è la triste storia di una strada della mia città, Via Naviglio. Una via dove ho abitato molti anni fa.
Nelle foto che ho recuperato dalla scatola dei ricordi anche grazie ad alcuni amici e che risalgono a esattamente vent’anni fa, potete ammirare la bellezza degli alberi che adornavano un giardinetto con annesso parcheggio, proprio adiacente alla sede del Rione Rosso, uno dei rioni del Palio di Faenza. Le prime due foto ritraggono l’angolo di Via Naviglio con Via Campidori, all’altro lato della quale sorge il bellissimo Palazzo Ferniani, risalente al sec XVII.

Anche la sfilata del Palio era più bella negli anni '80.

Un giorno di agosto, e si disse in città che si approfittò delle vacanze e della vacanza di alcuni assessori, fu approvato il piano per la realizzazione del nuovo Palazzo delle Poste, realizzato poi a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90.
Una mattina il rumore inequivocabile delle motoseghe decretò la morte di tutti gli alberi della strada e la fine del giardinetto dove d’estate i giovani e gli anziani si ritrovavano a chiacchierare o a bere qualcosa.
Al loro posto questo capolavoro di arte architettonica moderna. Il bello è che utilizzando i mattoni credono di aver rispettato l’arredo urbano della città. Non è necessario essere architetti per notare l’orrore da pugno nello stomaco che provoca la vicinanza tra l’austero ma bellissimo palazzo seicentesco e quella specie di capolavoro di edilizia carcerario-concentrazionaria che occupa uno spazio spropositato rispetto all'ampiezza della strada.


Via Naviglio è ormai una delle poche strade di Faenza dove non ci sono alberi. Per fortuna abbiamo tanti parchi, grandi e piccoli in città e spazi di verde un po’ ovunque, ma la povera Naviglio è solo un tripudio di case e traffico, puzza e rumore.

Qualcuno potrebbe chiedersi: beh, almeno con un Palazzo delle Poste così chissà che comodità. Pensate che all’interno vi è la bellezza di 12-14 sportelli potenzialmente operativi. Generalmente ne sono aperti due per le raccomandate (quando va bene e hanno la fila che finisce in strada), due per i pagamenti (proprio quando stanno per scoppiare i tumulti dei Ciompi ne aprono un terzo), e un altro paio per altre incombenze. Tutto il resto è per bruttezza. Pagare una bolletta significa fare sempre la fila e dover lottare con impiegati per i quali il tempo che trascorre è un dettaglio. In compenso mentre aspetti puoi guardarti i DVD, i CD, le pentole, i libri, la cancelleria, le magliette, i giocattoli e gli accessori da telefonia.
Oltre al danno la beffa, quindi. Questo nuovo palazzo delle Poste non ha portato alcun miglioramento nel servizio per i cittadini e ha privato una città di una parte del suo verde. Agli amici che abitavano di fronte ha causato un esaurimento nervoso ma questa è un’altra storia.

Un ultimo sguardo della memoria al bel giardinetto dei miei vent'anni... (Si, penso proprio di ricordare che gli fecero la multa, al tizio del furgone).


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mercoledì 13 giugno 2007

Firenze-Prato: il primo ristorante vegano da Vega



Purtroppo non sono riuscito a fare una foto migliore che mostri (verbo quantomai adatto, n.d.Cima) l'astronave in tutta la sua bellezza; si vede che anche la macchina digitale rimane impressionata...
Comunque, veniamo ai fatti. Anni fa un'astronave venusiana, in viaggio verso Alpha Centauri, ebbe dei problemi all'acceleratore protonico e fu costretta ad un atterraggio di emergenza nella piana tra Firenze e Prato. In attesa del pezzo di ricambio - che come minimo arriverà nel 2100 -, l'astronave è stata destinata a diversi usi; l'ultimo è un ristorante per gruppi turistici.
Nel frattempo la zona industriale si è estesa intorno all'astronave e così, tra un piatto di tagliatelle ed un antipasto misto, si gode di una splendida vista sui capannoni delle chinatown fiorentina.

Dopo tutti questi anni non mi sembra nemmeno così brutta, per cui mi chiedo: non è poi male o la bruttezza è un male che dà assuefazione ?

Segnalato da Simone B.


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Ci vogliamo rovinare: anche gli antipixel immondi!

Stavolta, davvero non hai più scuse: preleva il codice e appiccicali sul blog!



















domenica 10 giugno 2007

Gargano: grava di San Leonardo

Gargano: grava di San Leonardo

La grava di San Leonardo, una delle più grandi d’Europa, è un vanto naturalistico del Parco Nazionale del Gargano.
Le grave sono cavità carsiche ad andamento verticale e nel territorio garganico ce ne sono tante, prima tra tutte la grava di Campolato.

Questa grava nel corso degli ultimi vent'anni si è trasformata in una mezza discarica dove gli agricoltori delle vicinanze buttano di tutto. Fortunatamente la lontananza da ogni centro abitato ha reso il carico di immondizia a livelli sopportabili, ma fatto sta che la profondità di questa cavità potrebbe deteriorare le falde acquifere (se già non lo ha fatto).
Il problema è noto; lessi uno studio, nella sede del Parco Nazionale del Gargano, quando ero in tesi (il mio argomento era totalmente un altro), e ricordo che in una particolare grava (forse proprio quella di San Leonardo, ma non voglio dire stronzate) erano stati addirittura trovati rifiuti medicinali. Forse la mafia vede queste cavità come una possibilità per arricchire i suoi loschi giri?
Di questo problema non ne ho mai sentito parlare dai media locali (ma io faccio poco testo, vivo a Parma da quasi 9 anni) e dopo una ricerca su internet, ho trovato molto poco; quello che ho trovato lo devo al gruppo speleologico Montenero.

Anch'io ho fatto parte di quei cittadini incivili che hanno buttato i rifiuti nella grava di San Leonardo. Noi abbiamo il podere lì vicino, e ricordo che da piccolo andavo col trattore insieme a mio padre (e questo già mi piaceva un sacco, specie quando mi faceva guidare) e buttavamo le casse vecchie, le bottiglie inutilizzate per fare la salsa etc etc. Mi piaceva lanciare gli oggetti ed ascoltare, dopo qualche secondo, lo schianto a terra di questi. Ero piccolo, ma ancora oggi provo vergogna per questo.

Ho cercato di inculcare a mio padre il rispetto per quel grosso buco che abbiamo lì, vicino alla nostra masseria, e penso che un po' ci sono riuscito; l'ultima volta, infatti, siamo andati insieme a buttare la roba vecchia nel cassonetto della spazzatura che si trova qualche chilometro più in là. Ma mio padre è solo uno, e questo non risolve il problema a monte, visto che ci sono altri agricoltori che lo fanno e lo faranno ancora! Senza contare le mafie, che nel Gargano sono quasi sconfitte, ma non dobbiamo mai abbassare la guardia.

La maggior parte delle nostre campagne non ha un servizio di raccolta della spazzatura e i contadini non lo vogliono perché non intendono pagare l'eventuale tassa. Allora, penso io, non sarebbe meglio concedere il servizio di spazzatura gratuito?
Sicuramente costerà molto meno di tutte le pulizie delle mini discariche che ogni tanto fanno sul territorio.

segnalato da Lupo sordo



Gargano: grava di San Leonardo 2

Gargano: grava di San Leonardo 3

Gargano: grava di San Leonardo 4

Gargano: grava di San Leonardo 5

Gargano: grava di San Leonardo 6

Gargano: grava di San Leonardo 7

Gargano: grava di San Leonardo 8

Foto tratte dal sito del
gruppo speleologico
Montenero
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Cliccare per ingrandire




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giovedì 7 giugno 2007

Immondi banner!

Che cos'è un blog senza banner immondi?
Un cip senza ciop, un mar senza maglia, una cima senza lameduck.
E allora, cosa aspetti ad appiccicare sul tuo blog un banner de LE 7 MERAVIGLIE DELl'imMONDO?
Puoi sceglierli tondi, come le due palle che ci han fatto gli inquinatori, o squadrati, come la cella in cui li vorremmo vedere rinchiusi.
Addirittura in versione blu colonia di coliformi fecali, oppure verde merdaccia radioattiva!
Non hai più scuse: preleva il codice e appiccicalo sul tuo blog!












sabato 2 giugno 2007

Sardone: 30 anni di monnezza

Diario di uno scempio (parte 1)


Diario di uno scempio (parte 2)


Per notizie sui 30 anni di monnezza a Sardone andate su assediati.org

segnalato da Joiyce


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